Adoro Milano durante le feste. È stranamente silenziosa e garbata. Solo turisti, i milanesi se ne vanno fuori porta. E sperando di non trovare troppa coda, sono stata a visitare la chiesa di San Sepolcro, bell’esempio di romanico lombardo con un interno barocco. Situata tra piazza Pio XI, piazza San Sepolcro e via della Zecca, quindi di fianco al complesso della Biblioteca Ambrosiana e a due passi da Piazza Duomo, la Chiesa del Santo Sepolcro, fondata nel 1030, ha una storia millenaria che, come il nome suggerisce, si sovrappone a quella delle Crociate. Ma quello che mi interessava era la cripta, riaperta dopo 50 anni. I lavori di restauro non sono del tutto conclusi pare termineranno ad ottobre. San Sepolcro è un luogo di devozione anche a santa Maria Maddalena, che per prima scoprì, la mattina di Pasqua, il sepolcro vuoto: nella chiesa è ancora custodito, anche se ormai in stato evanescente, un affresco del 1300 che la raffigura. E poi il lastricato della Cripta in marmo di Verona che proviene dal Foro romano, verso cui camminavano, Sant’Ambrogio e Agostino.
Per celebrare la riapertura, la cripta ospita l’esposizione in fac-simile del Telo sindonico..