La Carelia, ecco una regione che merita una visita sia d’estate che d’inverno, quando ci si sposta su slitte trainate da cani, mentre d’estate si possono visitare le cascate di Kivach, sulla piana della Sedia del Diavolo.
Nel mio caso la mia visita è stata in pieno inverno. Prima tappa a San Pietroburgo, città che in ogni stagione si rivela differente. Mi piace molto l’inverno a San Pietroburgo, con il fiume ghiacciato, le belle nevicate ma anche il cielo turchese. Per raggiungere la Carelia ci vogliono 6 ore di treno da San Pietroburgo. Treni comodi, puliti e puntuali. Unico problema è la lingua! Ma ci avventuriamo…partenza il mattino alle 6 circa e per ora di pranzo arriviamo a Petrozavodsk. Soggiorniamo in un hotel 4 stelle proprio di fronte alla stazione. Nel pomeriggio partenza in minivan per le foreste dove ci aspettano per fare un bel giro sulle slitte trainate dai cani, e le guidiamo proprio noi dopo una breve lezione da parte dell’istruttore. I cani sono eccitati e vogliono uscire dalle loro cucce per correre. Il cielo è blu intenso, la foresta è illuminata dal sole e dopo un tragitto tra i boschi, si arriva su un magico lago ghiacciato. Fa freddo ma non troppo. Finiamo il tour in slitta e a questo punto sempre con il nostro minivan, ci avviamo in un villaggio ad un’ora di distanza dove ci aspetta una signora che ci apre casa sua e ci racconta della vita in Carelia. Passeggiamo per il piccolo villaggio, in inverno abitato da 10 persone e per cena tutti intorno alla tavola con tipiche pietanze locali sempre a casa della famiglia russa e per finire la simpatica famiglia ci canta delle tipiche canzoni del nord della Russia. Che meraviglia!
Rientriamo al nostro hotel pronti ad affrontare il giorno seguente, visiteremo l’isola di Kizhi, raggiugibile in inverno solo con hovercraft. Li ci aspettano Le sue chiese in legno del XVIII secolo, con le spettacolari cupole, le cappelle e la torre dell’orologio, un singolare insieme architettonico dichiarato “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO: un vero e proprio museo a cielo aperto immerso in un bellissimo ambiente naturale, dove fanno capolino alcuni mulini a vento. La Chiesa della Trasfigurazione è l’edificio più importante dell’isola: eretto nell’anno 1714 per celebrare la fine della guerra con la Svezia, questo gioiello dell’architettura russa possiede 22 cupole con tegole dalla forma particolare, concepite per incastrarsi perfettamente l’una sull’altra, tanto che nemmeno un chiodo è stato utilizzato per la sua realizzazione; vicino sorge la Chiesa dell’Intercessione con le sue 9 cupole, in mezzo, un campanile. Le case di Kizhi sono costruite con lo stesso stile e utilizzando lo stesso legno di abete e pino usato per le chiese; le fessure tra le assi venivano riempite con stoffa o feltro, e l’esterno delle abitazioni decorato con motivi decorativi geometrici, mentre i tetti spioventi dovevano servire a far scivolare la neve. Finita la giornata rientriamo per tornare a San Pietroburgo e prendere il nostro volo per l’Italia. Viaggio fortunato, abbiamo trovato 2 giorni di sole in Carelia e una bella nevicata a San Pietroburgo, meglio di così!